martedì 9 dicembre 2014

Uccidere bambini e urlare frasi senza senso


A forza di sentirlo ripetere c'è chi crede che esista davvero.
Un fenomeno preoccupante, tragedie che si ripetono a raffica, un concatenarsi di fenomeni che hanno come base comune la discriminazione e il sessismo.
Sì perché il femminicidio, una parola che anche word segna come sbagliata, è il dramma del nostro tempo. In Italia una donna su due è votata al macello. In Italia gli uomini sono tutti rozzi wife-beater con indosso canottiere striminzite e pantaloni sdruciti. In Italia le donne non lavorano, servono. In Italia gli uomini dominano questi poveri agnelli indifesi.
Ma se politici e giornalisti volessero una volta tanto aprire gli occhi e fare esercizio di onestà intellettuale, direbbero che i casi in cui una donna viene uccisa da un uomo sono casi di omicidio puro e semplice. Le cause di queste uccisioni? Follia improvvisa, gelosia ingiustificata, sopraffazione e magari, alle volte, esasperazione, depressione, vessazione psicologica.
Sappiate che se le donne subiscono violenza fisica, gli uomini (i maschi) non di rado subiscono vessazioni psicologiche e vere e proprie torture mentali. Le donne sono maestre in questo.
Ora: qualsiasi persona di buon senso la smetterebbe di inventare parole a cazzo e inventare una discriminazione generalizzata a danno del gentil sesso e comincerebbe una ragionamento a vasto raggio sul disastro di una nazione e dell'istituzione familiare. Ma questo non accadrà, non in Italia.
Da noi i casi di infanticidio si susseguono con puntualità quasi mensile se non bisettimanale. Da noi le violenze su minori procedono a spron battuto in casa e all'asilo. E indovina un po': nel 90% dei casi sono le donne a commettere il reato.
Queste leggiadre creature sottoposte a soprusi e angherie di ogni genere ogni tanto impazziscono, il cervello fa black-out e iniziano a strangolare e mollare fendenti. Poi non ricordano niente e restano i mariti o compagni di sorta a piangere sull'impensabile.
Negli anni della crisi e dell'incertezza che sottomette tutto e tutti, è la famiglia a rimetterci nel modo più drastico. E niente e nessuno muove un dito per migliorare le cose. Mariti assenti, madri depresse, figli abbandonati. Una nazione di ombre.
Non saranno gli avvocati divorzisti a salvarci.
Ecco, prima di parlare di femminicidio, signora B., faresti meglio a ragionare sull'alta incidenza di infanticidi compiuti da donne. Sulla follia che qualche volta passa dalle sfuriate gratuite nei confronti del partner, alla violenza più cieca e insensata contro il proprio figlio indifeso.
Ma certo, tu femminista probabilmente non hai figli e forse non hai neppure un uomo. Perché tu sei tua, sei l'amore della tua vita. E allora speriamo che il tuo lato maschile, prima o poi, decida di commettere un femminicidio.

Nessun commento: