lunedì 29 agosto 2011

Sorgere!



La guerra all'Europa da parte del capitalismo e dell'universalismo globalizzatore sta arrivando al suo apice. Quando tutto sarà fatto e finito resteranno rovine e un'enorme blob informe dove prima c'erano popoli, storie, monumenti. La pialla si sta abbattendo su ciò che resta dell'Europa, agendo per mezzo della sua forza economica e provocando una crisi i cui esiti restano fumosi.
I governi si preoccupano di superare la crisi adeguandosi ai metodi e alle richieste dei capitalisti, quando l'unica soluzione sarebbe una rivolta e un sovvertimento dell'attuale sistema!
In un mondo in cui è il denaro a comandare il primo metodo di protesta che resta al popolo è non accettare i diktat di governi schiavi dell'usura internazionale. Non pagare le tasse è il primo gesto di rifiuto che, se attuato in massa, costringe il sistema capitalista ad arretrare, trovandosi senza la propria risorsa fondamentale. La crisi economica attuale è pilotata dalle lobbies e dai grandi capitalisti, l'esito previsto è quello di un più grande guadagno a scapito delle identità e delle comunità.
Se a un malato si toglie il sangue sano per la trasfusione il decorso della malattia sarà più rapido e si concluderà con la morte. Il capitalismo si regge su astratte iniezioni di denaro. Ma il prelievo di denaro, in ultimo, deriva dall'iva, dalle tasse e dai consumi. Il principio della fine di un sistema distorto, malato, nichilista, è il gesto di negazione che ne colpisce la linfa vitale. Non pagare le tasse, restringere quanto più possibile l'afflusso di denaro al mostro.
Rendersi quanto possibili autonomi e indipendenti dai consumi imposti. Perciò coltivare un terreno, riuscire a contenere le spese e creare collaborazione a livello comunitario, comunale, di quartiere e quant'altro permette la creazione di spazi bonificati e sempre più liberi dal giogo del denaro.
Solo così facendo sarebbe possibile recuperare i legami comunitari, il gusto della propria funzione e l'orgoglio del dovere personale, il tutto culminante nel progetto attivo e politico - il vero sovvertimento del liberalismo egualitario, nichilista e impolitico.