venerdì 1 agosto 2014

Guillaume Faye: Perchè combattiamo?


Dieci brevi spunti dal libro "Why we fight?" Arktos Pub. Tradotto dall'inglese da F. Boco

L’Europa è in guerra, ma non lo sa… È occupata e colonizzata da popolazioni del Sud e sottomessa economicamente, strategicamente e culturalmente al Nuovo Ordine Mondiale americano… È il malato del mondo.
Archeofuturismo: è lo spirito che riconosce che il futuro sorge da una rinascita dei valori ancestrali e che i concetti di modernità e tradizionalismo devono essere superati dialetticamente… Per affrontare il futuro, specie oggi, è necessario fare ricorso a una mentalità arcaica che è premoderna, inegualitaria e non-umanistica; una mentalità che restaura i valori arcaici e quell’ordine sociale… Il futuro non è quindi la negazione della tradizione o della memoria storica di un popolo, ma piuttosto la sua metamorfosi e infine la sua crescita e rigenerazione.
Identità: Caratteristica dell’umanità è la diversità e particolarità dei suoi popoli e culture. Ogni omogeneizzazione è sinonimo di morte e sclerosi… Identità etnica e culturale formano un blocco, ma l’identità biologica è primaria, poiché senza di essa la cultura e la civiltà non possono sussistere… L’identità non è mai congelata, essa rimane se stessa solo evolvendo, conciliando essere e divenire.
Biopolitica: Un progetto politico che risponde agli imperativi biologici e demografici di un popolo… La biopolitica è dettata dal principio che la qualità biologica di un popolo è essenziale alla sua sopravvivenza e benessere.
Selezione: Il processo collettivo, basato sulla competizione, che minimizza o elimina i deboli e favorisce i forti e capaci. La selezione comprende sia la naturale evoluzione di una specie che lo sviluppo storico di una cultura e civiltà… La società contemporanea previene una giusta selezione imponendone al suo posto una selvaggia e ingiusta basta sulla legge della giungla.
Interregnum: il periodo tra la fine di una civilizzazione e la possibile nascita di un’altra. Noi stiamo attraversando un interregno, un tragico momento storico dove tutto è in fiamme e dove tutto, come una Fenice, può risorgere dalle sue ceneri.
Guerra civile etnica: Solo l’irrompere di una tale guerra risolverà i problemi creati dall’attuale colonizzazione, Africanizzazione e Islamizzazione dell’Europa… Solo quando si trova con le spalle al muro un popolo è costretto a ricorrere a soluzioni che in altri tempi mai avrebbe considerato.
Rivoluzione: Il violento rovesciamento di una situazione politica che segue a una crisi profonda ed è opera di una “minoranza attiva”… Una vera rivoluzione è una metamorfosi, cioè un radicale sovvertimento di tutti i valori. L’unico rivoluzionario dell’era moderna è Nietzsche… non Marx, che voleva soltanto una forma differente di società borghese… Abbiamo da molto tempo superato il punto di non ritorno, quando è ancora possibile arrestare il prevalere della decadenza con moderate riforme politiche.
Aristocrazia: Un’autentica aristocrazia incarna l’essenza del suo popolo, che essa serve con coraggio, disinteresse, modestia, stile, semplicità e autorevolezza… Ricreare una nuova aristocrazia è l’eterno obiettivo di ogni vero progetto rivoluzionario… La creazione di un’aristocrazia di questo tipo è possibile solo attraverso la guerra, che è la più spietata delle forze selettive.

Volontà di potenza: La tendenza di ogni vita a perpetuarsi, ad assicurarsi la sopravvivenza e incrementare la propria autorità, superiorità e le sue capacità creative… La volontà di potenza accetta la vita come lotta, un’eterna lotta per la supremazia, l’eterno sforzo di migliorarsi e perfezionarsi, il rifiuto assoluto del nichilismo, l’opposto del relativismo contemporaneo… È la forza della vita e della storia. Non è soltanto l’imperativo organico alla dominazione, ma alla sopravvivenza e alla continuità… Un popolo o una civilizzazione che abbandoni la propria volontà di potenza perisce inevitabilmente.