sabato 17 maggio 2008

Quando il resto fallisce...



Volendo canzonare una pubblicità, la potenza è nulla senza controllo.
La presenza in ciò che si fa è sempre alla base di un agire costruttivo e consapevole, un fare che non è trascinato dagli eventi e dalle emozioni, ma che è il frutto di una volontà sovrana ferma e decisa.
Irrompe in un istante un lampo che indirizza l'uomo, che lo costringe verso un qualcosa da raggiungere, si annuncia una sfida, uno sforzo, contro se stessi, per il potenziamento. E' qui che davvero compare una selezione qualitativa degli istinti e dei voleri di ciascuno: gerarchia della volontà, controllo su sè e realizzazione attiva.
La potenza si giustifica da sè per sovrabbondanza. Non ha bisogno di parole per giustificarsi, essa è qualitativa.
Quando l'aristocrazia qualitativa abdica al suo ruolo, perde il senso della differenza, si smarrisce e non sa più controllare se stessa, allora il numero, il mondo della quantità, ha il sopravvento e schiaccia, stritola guidato dall'invidia. Trascina chi sta in alto nella polvere fino a calpestarlo.
Ma la consapevolezza, la presenza e l'attenzione, l'impassibilità sono il fondamento vero di ogni differenziazione, di ogni atteggiamento sano e aristocratico. La potenza può allora sprigionarsi e inevitabilmente prevalere, quanto meno sottoforma di preservazione e conservazione.
Oggi tutto fallisce, unica risposta è un nichilismo attivo, è il risorgere della potenza.

domenica 4 maggio 2008