Secondo
Nicolas Gomez Davila “La storia è un conflitto più tra mitologie che tra brame
avverse”. Dire
che la storia è una lotta tra mitologie opposte significa ripetere quello che
Nietzsche diceva con parole diverse, e cioè la storia è il conflitto di opposte
volontà di potenza.
L’Europa
oggi è sorretta da un mito estraneo, un mito che ha offuscato la grandezza
della civiltà europea a favore del benessere Occidentale. I miti di oggi
provengono da lontano e le loro origini vanno collocate in un seme comune che
ha germogliato e si è diffuso ovunque come l’erba cattiva. Alla luce di questo è necessario svelare i
punti cardine di una riscoperta dell’autentica essenza storica europea e quali
possano essere le coordinate da seguire per un suo risveglio.
Il
mito iperboreo ha avuto infatti molteplici espressioni storiche, siano esse
politiche, culturali, estetiche e quant’altro. Il fatto significativo è però
che la sua influenza non ha cessato di agire nel tempo ed anzi nel corso della
storia ha saputo provocare delle irruzioni, delle rotture temporali, di entità
più o meno vasta e di peso più o meno significante. Il pensiero va alle
invasioni barbariche, al Rinascimento, al Romanticismo fino ai Fascismi. Momenti
di risveglio comunitario.
Il
mito è infatti una forza storica, esso è il linguaggio originario che influenza
e dà forma al pensiero e all’azione. Il mito non solo è chiarificato dalla
storia, ma è appunto esso stesso un elemento storico, il mito infatti guida gli
eventi e li spiega a un grado di comprensione più profondo.
La
riscoperta delle radici autentiche richiede una riscoperta del mito originario,
attraverso una tale opera di scavo può prepararsi la rigenerazione della
storia.
I pilastri attorno a cui progettare la propria azione sono due: il clan e la famiglia. Essi sono alla base della fondazione di ogni civiltà originaria indoeuropea e solo nel momento in cui, potenti e vitali, si ritrovano congiunti stringono un legame fondativo. Il destino si compie su basi ontologiche radicate in un luogo e in un mito: idee senza parole, agire intuitivo.
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