sabato 25 maggio 2013

I segni del combattimento



Ho capito che la verità del mondo si trasmette al corpo. Chi poco ha vissuto parla molto, la vita insegna sintesi e chiarezza.

La lama spacca il legno, conficcato nell'albero il pugnale si erge verso il cielo. Verticale è il cammino della guerra.

Spezzare la pigrizia, rompere la monotonia, abbandonare i piaceri del mondo moderno. Lo sforzo più difficile per ogni uomo oggi.

Roccia, acqua, foglie e vento, la sferza della natura affronta la corazza dei muscoli, la forza della salute. Come una nave nella tempesta il corpo viene scagliato nella prova più dura, superare i propri limiti, darsi una forma.

L'essenziale non è l'estetica, l'essenziale è rispondere nel migliore dei modi al proprio compito. Questa è la bellezza suprema.

L'offesa più grande che si può fare a un corpo forte e sano è costringerlo all'inattività, rinchiuderlo, domarlo, placarne la potenza con melliflui discorsi sulla vita tranquilla. La potenza vuole azione.

Non si può mentire a se stessi. Non si può mentire alla natura.

martedì 7 maggio 2013

Nuclei di nuova vita

Il sistema democratico attuale è con tutta evidenza il governo di pochi ricchi e potenti su moltitudini impotenti. Il mezzo con cui la politica oggi neutralizza ogni possibilità di azione e di reazione è la delega. Attraverso la pratica capillare e abitudinaria della delega il cittadino si sente protetto e curato nei suoi interessi dal sistema, quando in realtà viene sollevato da ogni concreta capacità di svolgere un ruolo attivo nel mondo. La democrazia ha quindi conseguito al massimo grado il livellamento dell’essere umano, annientando le differenze legate alle competenze e ai ruoli nella comunità, poiché non esiste più una comunità ma soltanto una società di singoli individui.
La politica democratica è conservatrice perché compie tutti i passi possibili e necessari al rafforzamento del sistema e alla sua diffusione, è progressista perché annienta le tradizioni e le differenze essenziali. La prospettiva con cui la democrazia guarda al passato distorce ogni cosa a suo uso e consumo, perciò tutto quello che nell’ambito politico non può essere considerato utile al modello imperante finisce col cadere nella poco chiara classificazione di “dittatura” o “tirannia”. Senza però chiarire a fondo cosa queste parole significhino e cosa, nel momento storico preciso di cui di volta in volta si tratta, realmente significassero. L’interpretazione del passato deve sempre tenere conto del punto di vista degli uomini dell’epoca, e non  fondarsi esclusivamente sulle norme morali dell’osservatore contemporaneo.
In quest’ottica, qualsiasi reale concezione di comunità finisce per essere considerata una minaccia al sistema politico imperante. Ovviamente esso tenterà di infiltrarsi con la sua morale, il suo linguaggio e le sue idee, e infine farà di tutto per riassorbire all’interno del suo meccanismo ogni nuova potenziale anomalia. Non sono possibili compromessi.
La necessità di affrancarsi dal controllo e di poter prendere le decisioni che contano in prima persona è un impulso che viene sempre più sentito in quelle fasce di popolazione che per il lavoro faticoso, lo stipendio basso e le condizioni di vita talvolta difficili, non si sentono di dover essere grati in nulla al sistema attuale.  I suoi errori e le sue infinite falsità saltano gradualmente agli occhi, e in un modo o nell’altro uomini e donne tentano di affrancarsi dalle leggi e dalla morale facendo da sé, dandosi una propria legge.
Il bisogno più forte e a cui si tenta di dare risposta è quello di sentirsi parte attiva del mondo in cui si vive,  avere un ruolo e uno scopo. Gli esseri umani secondo la visione ugualitaria non possono in fin dei conti avere ruoli che non siano intercambiabili, nessuno è indispensabile e ognuno è un numero. Al contrario, all’interno di una comunità ciascuno svolge una funzione a seconda delle proprie capacità. Questa è l’applicazione della norma romana suum cuique, a ciascuno il suo. Questa è la reale giustizia. Perciò si parla di comunità organica quando, come in un organismo sano, ogni parte compie il suo dovere coordinandosi col tutto e secondo le direttive della testa.
Il clima dispersivo e individualista delle città certo non aiuta, per questo spesso la ricerca di un diverso modo di vita si accompagna a un risveglio di una dimensione estranea alla civilizzazione quale oggi la conosciamo. È il risveglio del selvaggio e dell’arcaico, di ciò che resta in attesa nel profondo dell’essere umano sottoforma di istinti, intuizioni, idee. L’uomo traccia il perimetro della sua nuova legge, del suo mondo da cui la civilizzazione resta esclusa e all’interno tutto ruota attorno a un nucleo ristretto: la famiglia o il clan.
L’arcaismo del Centurion Method rende obsoleto lo stile di vita capitalista e l’accumulo della ricchezza improduttiva a cui siamo abituati. L’insegnamento chiave, comprensibile a chi davvero voglia rivoltarsi contro il mondo contemporaneo, consiste nel ridurre ogni cosa all’essenziale - l’uomo e il suo mondo. Un ritorno attivo all’origine, una restaurazione dell’ordine guerriero e dei legami comunitari concreti. In questo consiste il nichilismo attivo che distrugge la civilizzazione a favore di una barbarie forte e vitale. Se un sistema è un meccanismo, una comunità è invece un organismo - é una forma di vita che può crescere e potenziarsi. 
E l’unico modo per non cadere nella trappola della piccola politica degli insetti affaristi, dei finanzieri e degli usurai affittuari è un distacco totale dalla politica di oggi, per costruire a partire dall’essere umano, a partire dal suo spirito. Il mutamento inizia all’interno per poi riflettersi all’esterno. Perciò il CM è una filosofia attiva, una dottrina dello spirito e del corpo, dove l’uomo viene riscoperto come un tutt’uno e dove non esiste più la dualità cristiana. Una superiore unione dei due elementi è possibile e grazie a questa avviene il superamento della condizione attuale.
Riunirsi in luoghi abbandonati o in zone selvagge, stabilire degli avamposti in cui condividere l’allenamento o momenti di vita insieme, allevare una nuova forma di vita umana, queste sono le necessità che specie la cosiddetta working class sente dentro di sé. L’importante è partire, iniziare un percorso, facendo nascere i piccoli potenti nuclei che a macchia di leopardo si diffonderanno nel mondo decadente di oggi. Saranno i fuochi della rinascita.
Come stormi di uccelli che lasciano il nido per andare in terre lontane, rigenerarsi e trovare climi migliori, così questi gruppi di uomini si allontaneranno dalla civiltà per ritemprarsi e ritrovare se stessi. Fino al giorno in cui faranno ritorno, per rivendicare il regno che gli appartiene.