sabato 23 agosto 2008

Essere in forma




Lo sport oggi viene concepito come un passatempo, un hobby. Bisognerebbe invece considerarlo, alla maniera degli antichi, come una preparazione alla guerra e al confronto cruento. Come uno sforzo fisico volto al miglioramento delle facoltà mentali e fisiche per una vita vigorosa e volitiva. La meravigliosa forza della mano armata che regge con sicura stabilità la spada, lo sguardo fisso al sole del giavellottista, l'attenzione millimetrica del culturista in panca piana. Cos'hanno questi in comune?
Più di quanto si pensi. Se si vive l'attività fisica col giusto spirito, allora la volontà e la perseveranza diventano delle forze in grado di dare una forma al corpo, di plasmarlo secondo un tipo che si ha di esso. I ventri cadenti, gli sguardi spenti e il colorito pallido sono i primi segni evidenti di una debolezza interiore, di un'incapacità e di un'indisciplina aberrante. Il borghese è oggi sempre più vicino alla informità del verme, mollo fuori e mollo dentro. Ernie e strappi muscolari procurati al solo sollevare una cassetta della frutta, e sopra tutto (o sotto...) una vita estenuata, il vivere per vivere, il "tirare a campare".
A tutto ciò si oppone l'uomo di milizia, nel suo attivismo costante e implacabile, nella sua autodisciplina ferrea e incessante, nel suo mettersi alla prova.
Essere in forma è un concetto abusato e che si associa oramai soltanto all'apparire effeminato tanto di moda. Ma Essere-in-forma significa avere una forma, cioè darsi una forma. Solo la disciplina fisica e la costanza nello sforzo ripagano e plasmano un corpo forte e vitale, pronto e reattivo. Un largo petto, spalle larghe e sguardo sveglio e diritto.
Coltivare il corpo come si fa con un albero venerando, costruire pietra su pietra il corpo come un tempio, abbellirlo e potenziarlo, prepararlo per una dignitosa esistenza vigorosa. Così si onora la stirpe, così si trasmette una "forma", o meglio, un tipo umano.